QUANDO A
FINE RAPPORTO NON SITROVA UN ACCORDO
Quando
il rapporto di lavoro finisce, soprattutto se è durato anni, possono nascere
divergenze sui conteggi di chiusura, in particolare sul TFR oppure su eventuali
straordinari o altro.
In
questi casi è importante cercare una soluzione che sia definitiva e non
impugnabile per evitare che il dipendente, anche a mesi di distanza, possa
rivolgersi a un avvocato, al sindacato o, peggio, alla direzione territoriale
del lavoro.
Il
metodo più semplice e sicuro è quello di fare un tentativo di conciliazione con
l’assistenza di un conciliatore sindacale (come previsto
dall’articolo 2113 c.c. * art. 411 comma 3° c.p.c.).
La
procedura è veloce e non è necessario, in questa fase, essere seguiti da un
legale, per quanto, se lo si ritiene, non è vietato.
Si
tratta di uno strumento facoltativo ma, in caso questa strada venga intrapresa,
l’eventuale accordo raggiunto è vincolante per le parti.
Alla
fine dell’incontro viene steso un verbale contenente le decisioni economiche e
i tempi di liquidazione (che possono anche prescindere dai dettami del CCNL) e
una copia di tale verbale viene depositata presso la
D.P.L. competente a cura del conciliatore.
L’accordo, una volta
sottoscritto, è vincolante, riservato e non impugnabile.
Quali sono i tempi previsti per un tentativo di conciliazione?
Di
solito pochi giorni si organizza l’incontro presso la nostra sede, alla
presenza delle parti e del conciliatore sindacale. L’incontro può durare da una
mezzora se c’è già un accordo di massima fino a un paio d’ore se la fase
negoziale si rivela un po’ più difficoltosa.
Quali i costi?
La
nostra agenzia è disponibile a organizzare per Voi un contro, con l’assistenza
del conciliatore sindacale, presso la nostra sede; l’importo omnicomprensivo è
pari a 150,00 €.