A nessuno piace fare la parte del cattivo!
A volte però è necessario richiamare il lavoratore per correggere un comportamento sbagliato.
Ecco allora 4 consigli dai nostri esperti per gestire al meglio i rimproveri:
1. essere specifici, descrivere esattamente qual è il comportamento sbagliato e perché lo è, non ha senso rivangare il passato o generalizzare, evitiamo quindi frasi come “arrivi sempre in ritardo”, diciamo piuttosto “ieri ti aspettavo alle 8 e sei arrivato con 30 minuti di ritardo, questo mi ha creato un problema perché ho dovuto aspettarti e quindi anche io ho fatto tardi”;
2. criticare l’azione e non la persona, non vogliamo infatti cambiare il carattere della persona ma solo migliorarne le prestazioni, nello stesso esempio di prima quindi non diremo “sei inaffidabile” ma soltanto “alcuni giorni non hai rispettato gli orari”;
3. offrire una via di uscita, il rimprovero non deve essere una condanna ma un aiuto a migliorare, si può quindi fare una valutazione insieme per decidere come risolvere il problema, ad esempio spostando in avanti l’orario di lavoro, oppure indicando che autobus prendere e a quale orario. Se non si offre una soluzione la persona penserà di non essere capace e rinuncerà a migliorare senza nemmeno provarci;
4. concludere in maniera positiva, infatti l’ultima emozione provata durante la conversazione sarà quella che rimarrà nel ricordo quindi una chiusura positiva è sempre auspicabile; ad esempio “sono contenta che abbiamo parlato del problema e abbiamo trovato una soluzione, ti ringrazio per la disponibilità che hai dimostrato”.
Se vi serve una mano, siamo sempre a vostra disposizione per aiutarvi a gestire al meglio il rapporto di lavoro.
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